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In questo articolo non ti parlerò di attrezzatura, organizzazione, tappe e informazioni tecniche sul Cammino di Santiago, perché puoi trovarle ovunque (nonché nel mio articolo dedicato all’organizzazione, che trovi qui). Voglio parlarti di quello che ho imparato e di quello che ho provato.

Quindi mettiti comodo e prepara i pop-corn, si comincia!

LA MIA AVVENTURA SUL CAMMINO

Quando sono partita non avevo particolari pretese. Ero pronta a vivere il momento come una fantastica esperienza di trekking.

La verità è che c’è sempre da imparare qualcosa, tanto più da un cammino di diversi giorni, dove ti trovi spesso a dover condividere le notti con altre persone e a dover soffrire i dolori più inimmaginabili.

Ecco quindi che siamo partiti con il nostro zaino in spalla e abbiamo raggiunto la nostra tappa di partenza, Pedrafita do Cebreiro.

Per la precisione, abbiamo preso l’aereo fino a Santiago, poi da Santiago abbiamo preso un pullman che ci ha portato a Pedrafita do Cebreiro.

Non preoccuparti, non ci siamo spoilerati nulla di Santiago perché avevamo la stanza parecchio fuori città.

Avevamo letto su internet che in molti sconsigliavano di fermarsi nelle città più grandi per la notte, perché rischiavamo di non trovare posto per dormire.

Il primo giorno per un motivo o per l’altro siamo partiti un po’ tardi, infatti ci siamo fermati decisamente prima della tappa organizzata.

Eravamo a O Biduedo, una frazioncina di Triacastela. L’ostello che abbiamo trovato era veramente molto carino e caratteristico, abbiamo preso una stanza da 3 e abbiamo speso 20 euro a testa.

Non poco, però ci tenevamo ad avere il bagno in stanza e dei letti comodi, dato che la notte prima avevamo dormito pochissimo.

Il mattino dopo ci siamo svegliati alle 7 e abbiamo iniziato a camminare. Il tempo non era male, non pioveva.
Eravamo ancora tutti gasati per l’inizio del cammino, sembrava un sogno. Finalmente c’eravamo, lo stavamo facendo!

L’indomani, poche ore dopo essere partiti, abbiamo avuto modo di provare l’effettiva “umidità” della Galizia, tanto famosa per il suo tempo piovoso. Ancora non sapevamo che la pioggia ci avrebbe accompagnato da quel momento fino al penultimo giorno di cammino!

Abbiamo visto dei posti davvero belli, peccato che la pioggia ci abbia letteralmente ridotti come degli stracci. Oltretutto il mio coprizaino non funzionava per niente, avevo lo zaino completamente bagnato e mi sono dovuta organizzare in modo tale da doverlo coprire con il mio impermeabile.

Quel giorno non abbiamo mollato per niente, abbiamo percorso 33km e abbiamo raggiunto Sarria.

Abbiamo pernottato in una camerata da 6 dove però c’eravamo solamente noi, quindi abbiamo dormito tranquilli. Il giorno dopo ho pensato bene di acquistare un poncho impermeabile, perché la situazione pioggia iniziava a farsi particolarmente pesante e io non potevo continuare ad andare in giro in maniche corte con l’impermeabile intorno allo zaino!

Ricordo ancora perfettamente il nostro arrivo a Portomarin. La pioggia cadeva inesorabile e noi eravamo parecchio provati, oltretutto io sono meteoropatica e quindi non ero per niente di buon umore.

Abbiamo attraversato un ponte infinito e l’acqua ricopriva interamente il marciapiede, come fosse stato un fiume.

Eravamo stanchi, infreddoliti, bagnati ovunque e preoccupati che i nostri zaini avessero preso acqua. Avevamo davvero bisogno di dormire tranquilli e abbiamo cercato un albergue che non avesse troppi posti letto.

Fortunatamente il pomeriggio è uscito un po’ di sole, quasi avesse voluto premiarci per il nostro impegno e la nostra tenacia. Siamo comunque andati a dormire presto perché il mattino dopo volevamo partire prima dell’alba, per provare l’esperienza del cammino al buio.

Quel giorno iniziò il mio pesantissimo calvario numero 2 (il primo è stato il tempo piovoso). Avevano infatti iniziato a farmi male i piedi, un dolore leggero che però rischiava di diventare (come poi è stato) qualcosa di davvero insopportabile.

Lo ammetto, non pensavo che avrei patito dolori. Ero convinta che il mio allenamento costante in montagna mi avrebbe risparmiato tutto, male ai muscoli, dolori ai piedi ecc… Invece la dura realtà è stata questa: puoi essere il più allenato del mondo, ma se hai le scarpe sbagliate i dolori piedi non risparmiano nessuno.

Per percorrere il cammino ho utilizzato le stesse scarpe che utilizzavo per andare in montagna, non pensando al fatto che la camminata di qualche ora in montagna è decisamente diversa da quella in piano che dura giornate intere.

Ecco perché ad un certo punto, il dolore era diventato talmente lancinante che ho dovuto proseguire fino alla nostra tappa finale della giornata con le ciabatte ai piedi. E quando siamo arrivati a Melide (oltre ad aver mangiato il pulpo, mamma mia che buono) ho acquistato un bel paio di sandali da trekking.

Ora, io ho sempre pensato che i sandali non fossero adatti per una camminata di tutti questi giorni, invece abbiamo notato fin da subito che molti dei pellegrini li utilizzavano.

Abbiamo conosciuto molte persone lungo il cammino e con tutte ci siamo confrontate per i dolori e le scarpe, in effetti ognuno aveva una versione diversa. C’era chi si trovava meglio con le scarpe da trekking, chi con i sandali, chi con il doppio calzino, chi con la vasellina sul piede e chi invece sosteneva che la vasellina glieli faceva marcire.

Insomma, è una cosa estremamente soggettiva. Mi ritenevo comunque fortunata, perchè molti soffrivano dolori ai muscoli e alle ginocchia, mentre invece io dovevo vedermela solamente con le vesciche… per il momento.

Sulla strada per Arzua, i miei piedi si erano ormai adattati ai sandali e stavano bene, ma purtroppo (probabilmente a causa del fatto che per il male ai piedi camminavo male), aveva iniziato a farmi male il ginocchio. Questa è stata la mia dura prova numero 3.

Non mi soffermerò troppo su questo aspetto perché per fortuna è stato abbastanza breve, però ho dovuto comprare dei bastoncini per concentrare meno il peso sul ginocchio. Mancava poco a Santiago, potevo farcela!

L’ultimo giorno di cammino è stato davvero epico. Finalmente c’era il sole, eravamo tutti di buon umore. Una volta arrivati al Monte do Gozo ci siamo fermati un attimo ad ammirare Santiago dall’alto.

È stato bello assaporare la fine del cammino, anche perché eravamo pronti a rincontrare tutti i nostri amici pellegrini che avevamo lasciato nei giorni precedenti.

Arrivati a Santiago tutto si muoveva a rallentatore, c’eravamo, ce l’avevamo fatta. Anche se non eravamo partiti dall’inizio era stato qualscosa di davvero emozionante e fare anche solo 8 giorni di cammino ne è valsa la pena.

Stefania ha vinto la sua sfida con se stessa, Fabio ha scoperto quanto posso diventare scorbutica quando piove, mentre io sono riuscita a farmi forza nonostante tutte le sfighe del mondo fossero piombate su di me.

Non ci restava che festeggiare!!

Abbiamo cenato con i nostri amici pellegrini, abbiamo festeggiato, abbiamo bevuto e ci siamo divertiti un sacco.

Ma la nostra esperienza non era finita qui, avevamo ancora un giorno buono da trascorrere a Santiago. Gironzolando per le vie della città abbiamo trovato un tour guidato in pullman che faceva tappa a Finisterre e Muxia, gli altri due kilometri zero e… bè…. potevamo lasciarci sfuggire l’occasione???

Ecco che il mattino siamo partiti di buon ora per quella che è stata una bellissima giornata alla scoperta dell’oceano e della “fine del mondo”. Così viene definita Finisterre ?

Molti pellegrini non si fermano a Santiago, ma proseguono il cammino proprio fino a lì.

Siamo giunti al termine di questo racconto e non mi resta altro che parlarti di quello che ci ha lasciato dentro.

Sicuramente abbiamo stretto legami destinati a durare nel tempo, perché quando condividi un’esperienza così non può finire tutto da un giorno all’altro.

Abbiamo avuto modo di pensare tanto alle nostre vite, ai nostri traguardi e ai nostri sogni, a quello che siamo e a quello che vorremmo essere.

Questa non sarà la fine del nostro cammino, ma solo l’inizio!

Ti lascio il link del sito ufficiale del Cammino di Santiago, nel caso volessi organizzare la tua fantastica esperienza! https://www.camminosantiagodecompostela.it/